L’ultimo addio al celibato mi hanno chiesto di farmi firmare
la sborrata, nel senso che ogni volta uno dei partecipanti avesse sborrato,
avrebbe potuto firmarmi sulla pelle. Lo sposo voleva che rimanesse un ricordo
per tutti. Per questo aggiungevano un 50% in più a quello che solitamente mi
danno. Ci penso un po’ e alla fine una firma che cosa mi potrebbe fare? Accetto
e il giorno pattuito sono in villa. Le solite cose. Un pochino di lap dance o
meglio danza intorno al palo masturbandosi la figa contro, due tre moine e
finalmente il promesso sposo si spoglia e mi si ingroppa. Niente di che sul
tappeto nella più classica delle missionarie. Pochi minuti e mi sborra in figa
una quantità di sperma che un toro se la sogna. Arriva il pennarello e la prima
firma proprio sul pube sopra la figa che comincia colare. È eccitatissimo e vorrebbe ricominciare
subito ma gli amici lo fermano facendogli notare il cazzo moscio. Così si
ritira di buon grado e lascia il posto agli altri. Nel giro di un paio di ore avevo il corpo
ricoperto di undici firme: due sopra le tette, due sotto, una sul pube, tre
sulla pancia, una per ognuno dei glutei e una sulla schiena. L’ultima la
dodicesima, l’ha messa ancora lo sposo. Mi ha ingroppato nel culo fino a farmi
morire, questa volta pensavo che non avrebbe mai sborrato invece finalmente
eccolo sempre con la sua quantità industriale di sborra. Mi è rimasto dentro
non so quanto aspettando che il suo cazzo si ritirasse e quando finalmente
esausto lo ha tirato fuori mi ha fatto l’ultima firma. Ha cominciato dalla base
del collo ed è sceso lungo la colonna vertebrale fino ad arrivare al culo, mi
ha allargato le natiche e ha continuato a scrivere fino al buco del culo dove
ha messo un punto infilandomi dentro il pennarello e lasciandolo lì. Mi hanno
fotografata così, sporca di sperma e firmata e si sono soffermati sul
pennarello che ballonzolava dentro il mio buco. Sono usciti dalla stanza, mi
sono tolta il pennarello e anche io ho guadagnato il bagno. Lì mi sono guardata
allo specchio e mi sono piaciuta così firmata e tatuata. Era un mischione di
perversione e di sottomissione che mi ha fatto rabbrividire di piacere. I miei
tatuaggi, i piercing, lo sperma che mi colava dal corpo e dai buchi e queste
firme mi facevano assomigliare a una slut. Mi incuriosiva la firma sulla
schiena così piazzando due specchi l’ho guardata. Non era la sua firma qualla
l’avevo davanti sul pube, era una dedica: a te troia col cuore.
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