Attraverso il mondo di Second Life percorro la mia vita di Real Life le sue forme e le sue curve. In Real Life adoro il sesso e percorrerne tutte le vie. Questi sono i racconti dei miei incontri reali.

venerdì 20 aprile 2012

Porco, porco, porco...... a









Ancora una volta Andrea si è dimostrato un porco. Bhe certo, ero sicura di essere io quella strana, quella a cui piace provocare per sondare i limiti e quindi, superarli a piè pari. La vita è un gioco e a me piace giocarla scioccando. Invece questa volta me l’hanno fatta. Il giorno della Befana, attaccata al camino c’è la mia calzetta gonfia di caramelle, un piccolo ciondolo e ………. e un buono per una megascopata. Pensavo al solito scherzo, ma aprendo il biglietto trovo anche un numero di telefono. Così lo guardo stupita mentre lui ride di gusto. “un regalo particolare” mi dice, “chiama quando vuoi fai come vuoi, con o senza di me…. Decidi tu .. sorprendimi”  Rimango senza fiato, sto esplorando nuove frontiere, è vero, e in fatto di sesso, di cazzi e fighe comincio a credere che poche cose mi manchino, ma così? Forse ho esagerato con questa storia di ragazza ribelle e troia, mignotta fino al midollo e piena di sperma fino allo stomaco. Lo guardo negli occhi e lo sfido. Chiamo. Mi risponde Gianni, con una voce un pochino stridula ma che cerca di essere suadente e vellutata. Parlottiamo un pochino, ma dopo poco capisco che vuole arrivare al dunque e non senza tentennamenti gli chiedo quando potrei avere il mio regalo. Lo stronzo sa già tutto e  mi dice che non ci sono problemi e che possono venire da noi anche subito. “Come potete? Perché in quanti siete?” chiedo. Gianni mi dice in due lui e la sua amica Giselle. Ahhhhhhh. Guardo Andrea che impassibile si lecca una caramella. “Ok. Anche subito” gli dico. Prendo un cuscino e comincio a sbatterlo su Andrea. Lui mi prende e mi bacia avidamente e nell’orecchio mi sussurra che se non voglio posso sempre interrompere il gioco dicendo la nostra parolina. Certo che non voglio dirla e lo ripago con un morso nel lobo dell’orecchio. Mi abbraccia e intrufola la mano dentro i pantaloni e comincia a masturbarmi il clito. Sento le sue dita scivolare lungo la figa, le sento toccare leggermente il clito mentre mi bacia con passione. Mi sciolgo allargo le cosce e aspetto che la sua mano mi faccia impazzire. Sarà l’idea dell’incontro ma vengo subito come una ragazzina in calore.
Si lecca la mano e mi fa ciucciare il dito che è stato dentro di me. Mi spoglia, e in braccio mi porta nella cabina armadio. Mi mette le nostre manette e mi lega, con le braccia alzate, i polsi al tubo dell’armadio che passa proprio a metà della cabina. Sembro una salama appesa a stagionare.  Mi benda. Poi sento la sua lingua sul mio corpo. Mi morde i piercing sulle tette, per scendere fino a quello sul clito. Poi sento qualche cosa scivolare sul mio corpo e riconosco l’odore del mio rossetto. Andrea sta scrivendo sul mio corpo ma non riesco a definire le parole. Sono eccitata sento già la figa fradicia mentre i primi umori mi colano sulle cosce. Suonano alla porta. Passa qualche minuto e la pelle del mio corpo sta reagendo al fatto di non essere coperta mentre sento i capezzoli duri e turgidi per l’eccitazione. “Ciao Anna” E’ la voce di Gianni che mi saluta. L’altro saluto è strano una voce gutturale ma dal timbro alto. Sento le mani sul mio corpo. Sento i primi baci che mi toccano la pelle. I capezzoli, l’ombelico. I piedi. Due bocche e quattro mani mi fanno perdere il senso dell’orientamento non riesco più a misurare chi mi tocca e dove. Ogni centimetro della mia pelle è coperto. Mi tolgono la benda e il mio corpo si riflette sullo specchio dietro la porta. Dietro di me seduto Andrea che mi guarda compiaciuto. Sul mio corpo la scritta “FOTTETEMI” con tre frecce: una verso la passera, una che gira sul mio fianco ad indicare il buco del culo e una che sale fra le mie tette arrivando fino al collo per indicare la bocca. So che anche sulla schiena ho una qualche scritta ma non la vedo. Poi guardo le persone che mi stanno baciando. Sono già nude e della ragazza Giselle vedo solo la schiena forte, il culo perfettamente levigato e i tacchi vertiginosi degli stivali che indossa, riflessa nello specchio, mentre piegata sulle ginocchia mi lecca la passera. Gianni è un ragazzotto normale, passabile, un po’ palestrato ma con una bella pancetta visibile. Lui è dietro di me che mi bacia sul collo mentre le sue dita mi massaggiano il buco del culo. Andrea gli porge un tubetto di Durex e lui comincia spalmarmi il gel sul corpo iniziando dal culo. Buco compreso. Dentro al buco del culo. Stronzo. Con le dita fino ad aprirmi lo sfintere. Cazzo. Ma cazzo mi piace. Giselle continua la sua opera di pulizia della mia figa. La sta lavando con la lingua come se stesse ciucciando un lecca lecca. Il mio respiro è ormai fuori controllo e tutto il mio corpo sta solo aspettando di essere preso e arrivare all’orgasmo. Allargo un po’ le gambe, quanto mi consente l’essere appesa come un salame e la linguia di Giselle entra benissimo anche dentro di me mentre il clito impazzisce. Sto godendo reclino la testa in avanti mentre il respiro affanna, ma lo trattengo subito dopo, con la testa che questa volta ricade all’indietro quando Gianni mi sodomizza, penetrandomi senza tanti complimenti e non incontrando alcuna resistenza da parte del mio sfintere. Rimane immobile dentro di me, penso che stia aspettando che il mio orgasmo passi. No. In realtà aspetta che Giselle si raddrizzi e che con il sua cazzo mi apra la figa. Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii è una stamaledettissima trans. Non è bella, ma è maledettamente depilata bene, truccata e porta quei tacchi come io stessa non saprei fare. Ha un paio di bocce che saranno una quarta miracolosa, duri, gonfi e dritti come grattacieli. Con un capezzolo enorme e scuro. Eeeeeeeeeeeeeee, e ha un cazzo enorme. Tozzo e grosso. Mi impala la figa con un mugugno. E assieme a Gianni mi colpiscono le parti basse all’unisono. Mi impalano come uno stoccafisso non mancando un solo colpo. Sto godendo ancora. Sto venendo giù come una vacca, come una svuota palle. Sento le cosce bagnate di umori e li vedo scoparmi dallo specchio mentre tutte le sensazione di orgasmo sono nei miei buchi.
Si scambiano i ruoli. Giselle mi prende per il culo mentre Gianni passa davanti aprendomi la passera. Solo allora vedo dallo specchio Andrea che si abbassa i pantaloni e che infila un cazzo duro e rigido come mai avevo visto, dritto nel culo di Giselle che non si scompone di una virgola. Allora Andrea gli libera le natiche dal suo uccello, sento per un attimo gli uccelli che mi svuotano i buchi facendomi per un attimo trattenere il fiato. Mi liberano dalle manette e da quella posizione di salame e sento delle mani che mi invitano a mettermi alla pecorina. Giselle si riappropria del mio culo. Gianni mi infila in bocca il suo cazzo e Andrea si rincula ancora Giselle toccandole le tette e strizzandole fino a farle diventare rosse e violacee.. Gianni deve essere abituato ai gola profonda. Mi infila il cazzo in gola come un esperto senza tentennamenti lo sento scivolare dentro fino a che le palle mi sbattono sul mento e il pelo mi pizzica il naso. Mi sta sborrando in gola. Ne sento il sapore forte e acre. Mentre le sue mani si irrigidiscono intorno al mio capo spingendo il cazzo ancora più giù. Poi lo tira fuori e comincia a massaggiarmi il volto con la cappella ancora turgida. Giselle invece dopo avermi scopato il culo con botte da scaricatore di porto, più che da educanda, sta finendo di masturbarsi sulla mia schiena riempendola di una sborra calda, appiccicosa e tanta. Un mare di sborra sulla schiena che comincia a leccare mentre Andrea le riempie ancora il culo. Mi lecca tutta la schiena ripulendola. Poi si gira e Andrea le sborra in bocca. Lei lo prende tutto, anzi si aiuta anche con le dita per una goccia che si era posata sulle labbra. Si infila poi tutto il cazzo di Andrea in bocca per rifinire  il lavoro. Andrea si avvicina a me e alla missionaria comincia a scoparmi mentre Gianni riempie il culo di Giselle che si masturba di brutto. Siamo venute nello stesso momento io e Giselle.

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