L’altra sera Andrea è tornado mentre mi stavo masturbando
collegata a sl. “tele taglio quelle dita” mi ha detto, “non ci riuscirai” gli
ho risposto. Così si è avvicinato, mi ha baciata sul collo e lentamente mi ha
portato le mani dietro la schiena. Mi ha ancora baciata sul collo e poi ha
fatto scattare le manette da dita intorno ai pollici. Ha girato la sedia della
scrivania verso di lui e mi ha tolto i jeans che erano calati alle ginocchia. E
da stronzo quale è mi ha tagliato la camicia bianca che stavo indossando per
poterla toglierla senza aprirmi le manette. Ero nuda e con una camicia in meno.
Mi ha baciata a lungo in bocca……. Massaggiandomi le tette stringendole piano
fra le dita e strizzando il capezzolo dove i piercing sfuggivano fra le dita ho
cominciato a bagnarmi. Se ne è accorto. Mi ha fatto alzare e presa la catenella
che pendeva dalle manette l’ha attaccata al piercing del clito. Ora non potevo
più muovere le mani senza procurarmi dolore o piacere al clito a seconda di
come tiravo le mani e quindi il clito. Situazione non piacevole devo ammetterlo
ma non sapevo cosa volesse Andrea. Mi ha fatto inginocchiare e slacciati i
pantaloni mi ha fatto ciucciare il cazzo ancora odoroso di una giornata di
lavoro e di piscio. Era molle, flaccido e al contatto con la mia bocca ha
cominciato a respirare diventando via via più duro. L’odore di urina stantia
era intenso ma passava mano a mano che la saliva lo puliva. Ora mi riempiva la
bocca e sentivo Andrea spingermelo in gola. Al primo singulto d vomito l’ha
fatto uscire mi ha presa delicatamente e mi ha messo a pecora con la testa
poggiata a terra e le spalle sul pavimento, con il culo che sembrava una
freccia puntare verso il soffitto. Si è spogliato e mi ha infilato il cazzo in
figa. La catenelle si è fatta da parte ma ho dovuto spingere le dita verso il
clito perché la catenelle non tirasse. Mi ha piantato il suo cazzo fino alle
palle sbattendomelo forte. Il freddo del pavimento mi ghiacciava la guancia
destra e le spalle. La sculacciata mi ha colto di sorpresa e ho sentito le
cinque dita per alcuni minuti prima che la figa ricominciasse a sbrodolare
miele che gocciolava lungo le mie cosce. Ha cambiato buco un paio di volte e
quando mi sfondava il culo sentivo colare il miele copioso e non servivano olio
o altro tanto ero fradicia. Mi ha aiutato a rialzarmi e siamo andati sul
divano. Mi ha messo il collare e mi ha fatto accovacciare vicino a lui. Vedevo
il cazzo lucido dritto e duro brillare dei miei umori. Ha cominciato a
segarselo. Poi ha preso altre catenelle e me le ha fatte passare dai piercing
dei capezzoli, ombelico, clito, e alla fine una sul collare. Non avevano un
loro fine ma mi adornavano. Ha preso l’olio e ha cominciato a m assaggiarmi
tutto il corpo. Alla fine luccicavo. Mi ha fatto alzare e mi ha fatto chinare
per ciucciargli l’uccello. Ero in piedi con le gambe divaricate, le mnai dietro
la schiena legate dalle manette per le dita. Ho preso in bocca il cazzo e ho
cominciato e pomparlo. Lui seguiva i miei movimenti spingendomelo ancora più in
gola quando scendevo. All’improvviso dopo qualche minuto ha cominciato a tirare
le catenelle a caso. Piano. Una, poi l’altra, un’altra ancora e più insieme. ad
ogni tiro corrispondeva una mia diversa sensazione. Non dolore ma piccoli
fastidi e non piacere ma piccoli sussulti di godimento. Sempre più veloci
sempre più forti fino a che assieme allo sperma di Andrea ho goduto come una
vacca senza averlo preso in culo o figa. Mi ha baciata, slegata e siamo andati
a letto afinire………..
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