Momo è un barman di Milano, un giocoliere dei liquori che si
diverte a manipolare, mischiare e creare. Quella sera sono rimasta con lui fin
dopo l’orario di chiusura del suo locale, aiutandolo a lavare gli ultimi
bicchieri, mettere a posto e chiacchierare del più e del meno. Mi sono fatta
preparare un Americano e sorseggiandolo il discorso è caduto sul sesso. Chissà
perchè con me tutti i discorsi primo o poi arrivano lì sul sesso. Certo Momo
non è da gettare via … anzi…. Per cui quando mi ha abbracciato toccandomi il
culo e il seno non mi sono tirata indietro e in un baleno ero nuda seduta su
uno degli sgabelli del bancone con Momo che mi leccava la passera. In certe
situazioni non riesco a tenere gli occhi aperti per cui stavo già veleggiando
con la mente, quando sento che Momo mi infila in figa qualcosa di freddo. Apro
gli occhi e vedo che la sua mano è piena di piccoli pezzi di ghiaccio
utilizzati per i suoi cocktail. Con le dita me li sta infilando nella figa fino
a riempirla. Non ne infila molti ma sicuramente quattro o cinque cubetti di
ghiaccio stanno sciaqquettando dentro di me. Quando Momo ci infila anche il
cazzo dalla passera mi cola un po’ di acqua mista a miele. Momo aspetta che il
ghiaccio faccia leffetto di un piccolo anestetizzante sulla sua verga e poi
comincia a scoparmi mentre il ghiaccio si sciogle e l’acqua ormai mi cola
copiosa fra le cosce. Non è una scopata normale mi sta fracassando la figa.
Ogni botta gli fa sbattere le palle contro la mia pelle e non solo sono colpi
potenti, forti e profondi, ma sono anche veloci. Momo è una turbina … pump,
pump, pump non smette un’attimo. Sto godendo come una vergine scopata in
figa ma l’orgasmo è ogni volta
interrotto dai suoi colpi che mi trapassano il cervello. Sto godendo e non
riesco a fermarmi mentre Momo innonda la figa di sperma che si mischia ai miei
umori all’acqua rimasta e che lui raccoglie in un bicchiere porgendomelo dopo
avrene bevuto un sorso.
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