Attraverso il mondo di Second Life percorro la mia vita di Real Life le sue forme e le sue curve. In Real Life adoro il sesso e percorrerne tutte le vie. Questi sono i racconti dei miei incontri reali.

domenica 5 febbraio 2012

L'uomo delle pulizie







Sto lavorando parecchio e quando sono in ufficio, fra un viaggio e un altro, capita che debba fermarmi fino a tardi…. Così ho conosciuto Abel un ragazzo tunisino che fa le pulizie nei nostri uffici. Qualche saluto, qualche chiacchiera del  più e del meno. Certo a volte lo vedo mentre mi sbircia la scollatura o mi guarda le gambe. Ma così fan tutti. Quella sera, ormai tardi, e mentre controllavo dei conti, la mano mi andò a finire in mezzo alle gambe e vi potete immaginare il fatto che non stesse proprio ferma ferma. Certo non stavo godendo ma la cosa mi piaceva un casino. Non l’avevo sentito arrivare e solo quando ho sentito tossire e strisciare lo straccio per terra l’ho visto. Chissà da quanto tempo era lì, perché guardandolo meglio non si poteva non notare che sotto la tuta di lavoro aveva un’erezione da urlo. Prima ho fatto finta di niente ma poi l’ho chiamato dicendogli che mi dispiaceva se l’avevo turbato. Lui mi rispose che era stata una cosa meravigliosa anche se in qual momento sperava che il cazzo gli tornasse giù. “non c’è problema” gli ho detto. Così gli ho sbottonato la tuta fino al cazzo. Non immaginavo che Abel fosse così bono. Fisico tonico, asciutto profumato al sapone di marsiglia. Il cazzo era normale ma duro come sasso scuro quasi nero e con una erezione da urlo, con le vene in rilievo e la cappella lucidissima. Mi sono seduta sulla scrivania, ma lui ancora era incerto. Così gli ho detto: “Scopami” Non se lo è fatto ripetere mi ha infilato il cazzo in figa e ha cominciato a scoparmi con tutta la foga e forza che aveva. Dopo pochi colpi stavo già per venire  sentivo la figa fradicia di miele. Gli ho detto di rallentare un attimo così mi sono girata e poggiandomi ancora alla scrivania mi ha presa da dietro. Ma lui non conosceva la parola piano e così mentre ad ogni bordata le palle mi colpivano i glutei il mio  orgasmo cominciava a montare fino a quando esplose dentro di me. Gli dissi di mettermelo nel culo e questo lo capì al volo ma la sua eccitazione fu tale che appena poggiò la cappella sul mio buchetto per ficcarmelo nel culo, lo sentì riempirmi di sperma le natiche. Così si prese il cazzo fra le mani e si masturbò sopra alle mie chiappe finche anche l’ultima goccia di sperma non lasciò la sua canna. Gli diedi un fazzolettino e mi feci pulire la schiena. Mi stavo risistemando che Abel era già scomparso. Non lo vidi più.

Nessun commento:

Posta un commento