Sono sempre stata un’appassionata sportiva e praticamente da sempre vado regolarmente in palestra. Non sono abituata ad indossare quei completino superaderenti da strafiga supergnocca bensì pantaloni e maglietta sformati, tanto è da altre parti che poi faccio svenire gli uomini. ;) Ormai sono amica dei due proprietari della palestra e quando gli chiedo di prolungare la mia permanenza anche oltre l’orario di chiusura, per loro è quasi sempre ok, perché è il momento in cui si allenano e io non gli rompo le palle. Così quella volta dissi a Franco che ero in sauna e se non mi avesse vista prima di andare via, di farmi un urlo. Così mi spogliai e con l’asciugamano in mano entrai in cabina. Passati 10 minuti vidi Franco arrivare in sauna per parlare del più e del meno. Lo facevamo spesso e la cosa bella era che tutti e due ci confidavamo delle nostre cose più segrete. Ma non certamente in sauna. Parlammo del più e del meno con Franco che si muoveva molto per sere un posto di relax. “Franco ma ti ha punto una tarantola” “ Sinceramente mi stai facendo eccitare e anche molto e sto cercando di non esagerare”. Risi e ridendo gli tirai via l’asciugamano rendendo evidente quello che le sue parole non descrivevano con esattezza. Aveva il cazzo duro come marmo e le palle gonfie di sperma da eiaculare e spingere in ogni anfratto e per non farlo vedere aveva le gambe piegate. Franco è un ragazzo d’oro con un fisico da vero culturista, frutto di anni di palestra ed allenamenti costanti. Un culturista da gara come quelli che si vedono in TV o sulle riviste. Le mie mano non riuscivano già all’epoca a stringergli il bicipite. Ma il cazzo era un’opera d’arte. Completamente depilato e senza grasso, il cazzo usciva dal basso ventre come una lancia dalla mano del cavaliere puntando verso l’alto con una piccola svirgolata sulla sinistra. Quasi 24 cm di carne da baciare. “scusami” mi disse…….. e di cosa gli risposi è il più bel complimento che potevi farmi…. Mi girai e glielo presi in bocca. Non disse nulla. Trattenne il fiato per un momento mi infilò una mano nei capelli accarezzandomi e aspettò di sentire le mie labbra. Posai le labbra sulla cappella, baciandola avidamente, seguendo i contorni e scendendo sulla verga. Lui non chiedeva nulla aspettava. Sapeva che la mia specialità è il gola profonda. Lo feci aspettare non mi andava di farlo subito…. Ma con quel cazzo liscio e senza peli ero curiosa di sapere l’effetto che avrebbe fatto avere la pelle del suo ventre attaccata alla mia bocca. Così cominciai a spingermi verso il basso. Sentì la cappella entrarmi in gola e proseguire verso lo stomaco. Mi stava riempiendo tutta la bocca e la gola era soffocata. Ma mi psinsi ancora più giù a sentire la sua pelle. Ecco ora il suo ventre era contro le mie labbra. E avevo ingoiato tutto il cazzo. Franco trattenne ancora il respiro, ma non venne. Mi liberai la bocca e lo baciai. Lui ricambiò il mio bacio, si alzò e mi prese in braccio come un fuscello. Gli strinsi le braccia intorno al collo, le gambe intorno alla vita e lui aggiustò il cazzo in direzione della mia passerina. Mi abbassò lentamente, sentì subito la cappella contro la mia figa, e mi abbassò con la forza delle braccia fino a farmelo entrare tutto. Prese le misure e sempre con la forza delle braccia mi alzava ed abbassava per scoparmi in figa. Il sudore della sauna ci costringeva a riprendere spesso la presa ma lui era un caterpillar, non mi mollava continuando a baciarmi. Venni un paio di volte e il mio dio greco che continuava a scoparmi con ritmicità e potenza. Solo dopo mi senti le dita che mi sforzavano il buchetto del culo e che si facevano spazio dentro al mio sfintere. Poi mi ha poggiato in piedi a terra, mi ha girato alla pecorina facendomi poggiare con le mani al sedile e mi ha inculato. Non c’era bisogno di saliva o vasellina, il sudore era un lubrificante eccezionale. Ho sentito il cazzo entrarmi in mezzo al culo, sfondarmi le carni, fino ad aprirsi un sentiero largo e lungo dentro al mio culo. Con le sue mani mi stringeva l’intero giro vita, sfondandomi ad ogni colpo il cervello. Anche qui sono venuta un paio di volte, ormai era un orgasmo continuo irripetibile. Intanto sentivo crescere il suo orgasmo ma fui lui a chiedermi “dove la vuoi la sborra Anna” Gli chiesi di sborrarmi in bocca così mi sedetti sul sedile ponendomi davanti al suo cazzo. Con gesti gentili ma molto decisi mi fece stendere sul sedile con la testa reclinata fuori. Mi sbattè il cazzo in bocca mentre il suo corpo si allungava per andare a leccarmi la figa in un 69. Mi sbattè il cazzo fino in gola, ancora quella sensazione di soffocamento mista al sapore di merda e di piacere che grondavo da ogni buco. Alzai leggermente la testa per arrivare fino alla base del cazzo e fu lì che, mentre godevo per l’ennesima volta, fui letteralmente soffocata dall’enorme quantità di sperma e sborra che Franco mi fece ingurgitare. Alla fine mi baciò con passione e mi chiese di essere la sua ragazza……. Terminammo la serata sotto la doccia insieme.
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