Sabato sera organizzata da Andrea che mi ha fatto una
grandissima sorpresa. Per quanti seguono il mio blog sapranno che l’anno scorso
avevamo conosciuto Lucia e Marcello si una bella
sorpresa quando hanno suonato alla porta per uscire a cena. Davanti avevo
Marcello e Lucia. Andrea nel vedere la mia faccia si è messo a ridere e mi ha sussurrato...." sembrava che non fosse estate se non avessimo incontrato
i nostri amici, così li ho invitati da noi.". per quanti leggono il mio
blog Marcello e Lucia sono gli amici di uno scambi di coppia fatto in Salento
lo scorso anno. Un colpo mio di testa per quanto è bono Marcello ma anche un
capriccio di Andrea per quanto è troia Lucia mi sono gettata al collo di
entrambi salutandoli con calore e ridendo come una gallina scornacchiata.
Quattro chiacchiere, la cena in un locale caratteristico sotto casa e poi
subito a casa. Già in ascensore ho messo la lingua dentro la bocca di Marcello
buttando la mano sul pacco che già cresceva. In casa ero praticamente già nuda
con Marcello che mi dice "ti ricordavo focosa ma ora sei proprio un
incendio" e buttandosi giù i pantaloni mi mostra orgoglioso il cazzo già
duro e scappellato. Mi inginocchio davanti e glielo prendo in bocca. Lucia
intanto si sta sfregolando Andrea che la palpa sotto la gonna e tirando
fuori la mano le fa leccare le dita. Quando le toglie il vestito noto che non
indossa biancheria...... la puttana mi copia. Si inginocchia anche lei davanti ad Andrea e aprendo i pantaloni succhia il cazzo che le cresce in bocca. I due
uomini si avvicinano e anche noi due siamo vicine per cui quasi all'unisono
togliamo i cazzi dalla bocca e smenandoli con le mani ci diamo un bacio lungo
un kilometro. Mentre ci baciamo gli uomini si staccano e si spogliano
invitandoci sul divano. Ci sediamo e riprendiamo il lavoro di squadra sui cazzi
che ora sono veramente unici. Da lì in avanti facciamo le stesse cose. Ci
mettiamo a pecora e i nostri uomini ci scopano in culo e figa. mentre noi ci
baciamo. Ci mettiamo alla missionaria, o scopiamo a candela. A volte Andrea
scopa me e Marcello la sua Lucia e altre lo scambio è perfetto. La prima a
godere è Lucia, io la raggiungo dopo qualche minuto anche se sto sbrodolando
come un'arancia spremuta. Andrea allora la cavalca con più forza fino a quando
le molla una sculacciata che ha fatto rintronare anche me. Pensavo è finita...
invece il suo orgasmo si è fatto più forte e le sue gambe tremavano nel
piacere. Marcello non si è fatto attendere ed ha provato anche con me quello
che stava pensando. una pacca sul clito mentre mi inculava. da dio. Andrea e
Lucia sono poi rimasti sul divano, mentre io e Marcello siamo andati nel letto.
L'indomani sembravano due gattini così vicini vicini.
Attraverso il mondo di Second Life percorro la mia vita di Real Life le sue forme e le sue curve. In Real Life adoro il sesso e percorrerne tutte le vie. Questi sono i racconti dei miei incontri reali.
sabato 23 novembre 2013
giovedì 7 novembre 2013
Le mie sfumature del cazzo ....
Ebbene sì ho letto le settemila sfumature.ma oltre a dire
che i libri sono veramente orribili anche se letti sull’ebook, hanno acceso la
mia curiosità. Non avevo pensato alla violenza come meccanismo di accensione
del piacere in quanto nel mio caso è il processo di sottomissione che adoro,
però sono rimasta colpita dal gioco che si istaura fra questi due pirla
protagonisti dei libri. E allora direte voi?
Ho fatto compere. Anzi ho tirato per la giacca Andrea e
siamo andati al sexy shop. Ormai Luca quando ci vede arrivare si sfrega sempre
le mani … chissà perché? Diciamo che fra manette, bende, ball per la bocca e
altro siamo abbastanza forniti e poi dopo i regali dell’inglese ne ho veramente
a uffa, ma quello che cercavo era proprio la frusta. Ne volevo una. ….. e una
l’ho trovata……….. da una parte un plug da culo con le borchie in evidenza,
dall’altra a mò di coda una frusta con 5 filamneti sottilissimi di cuoi lunghi
circa un metro e mezzo. Andrea mi ha già
detto che non intenzione di usarla su di me per cui gli ho detto che se non lo
farà lui chiederò al padrone della villa il quale interpellato mi ha subito
messo in contatto con un suo amico che adora menare le donne. Ho messo in
chiaro che non voglio essere picchiata ma provare la mia frusta e vedere che
effetto che fa. “Posso almeno stringerti un po’ in gola?” mi ha chiesto. “Si ma
senza soffocare” così ci è scappato l’incontro in villa. La sala ormai la
conosco così come coosco ogni aggeggio. Lui è lì che mi aspetta in un angolo
seduto. Mi chiede di spogliarmi per guardarmi. Appoggio la frusta che mi ero
portata dietro per terra e mi spoglio, rimango scalza. Lui si alza è molto alto
giovane ma un pochino sovrappeso. Mi mette le polsiere in cuoio le lega insieme
e mi appende le mani su un gancio sopra la testa. Poi mi mette delle cavigliere
e le lega facendomi divaricare le gambe a dei pioli che spuntano dal pavimento.
Tira la corda dove sono agganciate le mani fino a tenderle. Ora sono una Y rovesciata.
E sono nuda. Mi accarezza. “sei molto bella” le sue dita sono sula pelle e
passano veloci stuzzicando i miei sensi. Mi piace e mi lascio andare. Ho le sue
dita sul collo, lo liscia e lo misura. Poi scende ancora fra le natiche, mi
misura i buchi ci infila due dita. Sono già fradicia e sua. Sento solo il
sibilo prima che la prima frustata mi prenda le natiche da destra. Brucia. Fa
male. Ma la figa gronda miele. Ancora le sue mani , questa volta profana i miei
buchi con insistenza e forza. Infila il plug della frusta prima in figa e poi
nel culo, mentre le dita corrono veloci. Estrae il plug dal culo mi stringe il
collo con forza ma senza soffoco e la seconda frustata arriva questa volta da
sinistra. Brucia e questa volta vorrei godere. Lui lo sa, ma ancora non mi
prende. Una terza frustata arriva da sopra scendendo lungo la schiena e
aprendomi le natiche in due finchè un cazzo di budello di quella frusta non
scalfisce abche il mio buco del culo. Sto per arrivare all’orgasmo sento la
frusta cadere a terra mentre il suo cazzo mi penetra in figa. Mi scopa con
forza mente le sue mani mi stringono al collo per cercare di non cadere. Le
braccia sono tese e le caviglie mi bloccano sopportando le sue spinte voraci e
senza fine. Godo mentre la sua sborra mi cola lungo le cosce. Mi slaccia, e mi
fa stendere per appoggiare del ghiaccio dove la frusta ha colpito. Mi dice di
farlo per tutta la giornata e di mettere una crema. Non rimarrà nulla. A casa
guardo le strisce rosse che risaltano sull’abbronzatura. Non fanno male ma la
passera cola.
Iscriviti a:
Post (Atom)